Il controllo dei certificati di origine compete alle Autorità del Paese di esportazione
Il controllo dei certificati di origine compete alle Autorità del Paese di esportazione.
Accade di frequente che gli Uffici doganali, esclusivamente sulla base di autonome valutazioni, disconoscano efficacia o validità ai certificati di origine preferenziale esibiti all’atto dell’importazione.
Il trattamento daziario preferenziale connesso all’utilizzo dei certificati di origine non può essere rifiutato prima dell’attivazione delle procedure di cooperazione amministrativa con gli Stati terzi interessati, previste dalla normativa comunitaria o dai singoli accordi. Tali norme generalmente stabiliscono che l’Autorità doganale del Paese di importazione, qualora abbia ragionevoli dubbi sull’autenticità dei documenti o sul carattere originario della merce, attivi procedure di controllo, c.d. a posteriori, sui certificati di origine preferenziale. In tal caso le Autorità doganali, senza sospendere i benefici daziari già concessi, rispediscono alle Autorità competenti dello Stato di esportazione i certificati, unitamente ai documenti ed alle informazioni che facciano sospettare la presenza di irregolarità o inesattezze relative all’origine dichiarata.
Solo all’esito della domanda di controllo a posteriori o laddove alla stessa non sia stata data risposta nei termini previsti o la risposta non contenga informazioni sufficienti, il Paese d’importazione può rifiutare il beneficio tariffario concesso da tali certificati.
(testo a cura dell’ avv. Giuseppe Francesco Lovetere e del dott. comm. Antonio Sgroi dello Studio Associato Servizi Professionali Integrati di Milano)
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