Responsabilità del rappresentante fiscale che effettua la dichiarazione in dogana
Responsabilità del rappresentante fiscale che effettua la dichiarazione in dogana
E’ noto che l’importatore deve necessariamente essere un soggetto stabilito nella Comunità. Tale requisito non è richiesto anche ai fini IVA, potendo l’importazione essere effettuata da chiunque (soggetto nazionale o estero, comunitario o extra-comunitario).
Stando alla definizione di “persona stabilita nella Comunità” fatta dall’art. 4, n. 2), del Codice doganale comunitario, l’identificazione diretta o la nomina di un rappresentante fiscale da parte di un soggetto estero extra-comunitario, non valgono ad attribuire a quest’ultimo la qualifica di soggetto stabilito nella Comunità, come tale in grado di effettuare una dichiarazione d’immissione in libera pratica. Nella prassi, tuttavia, accade che l’Autorità doganale accetti dichiarazioni di immissione in libera pratica effettuate da soggetti esteri extra-comunitari per il tramite dei propri rappresentanti nominati ai fini IVA.
In assenza di puntuali ed esplicite disposizioni al riguardo, tale prassi può ritenersi corretta solo ove suscettibile d’inquadramento nell’ambito del sistema di norme in vigore.
Pertanto, l’importazione eseguita da un soggetto estero extra-comunitario tramite il proprio rappresentante IVA può essere riconosciuta conforme alla legislazione doganale, soltanto attribuendo a quest’ultimo la qualifica di dichiarante.
Questo modo di operare, riconducibile alla rappresentanza indiretta prevista dal Codice doganale comunitario, determina che la dichiarazione doganale è presentata in nome del rappresentante fiscale e per conto del soggetto rappresentato (soggetto extracomunitario). Ne deriva che in capo al rappresentante fiscale, anche se in solido con il rappresentato, sorge un vincolo di responsabilità diretto nei confronti della dogana relativamente agli obblighi derivanti dalla normativa doganale. Responsabilità doganale che va quindi oltre il mandato di rappresentanza ricevuto, normalmente limitato all’ambito IVA.
In questo senso ha deciso di recente anche la Corte di Cassazione riconoscendo la responsabilità del rappresentante fiscale che effettua per il suo cliente extra-comunitario l’immissione in libera pratica di merce.
(testo a cura dell’ avv. Giuseppe Francesco Lovetere e del dott. comm. Antonio Sgroi dello Studio Associato Servizi Professionali Integrati di Milano)
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